Se vuoi mantenere il tuo terreno disponibile per la produzione agricola e al tempo stesso non precluderti la possibilità di avere una rendita alternativa per il tuo terreno affittandolo per installazioni di impianti fotovoltaici, l’agrovoltaico potrebbe essere il compromesso e la soluzione che stai cercando.
Come indica lo stesso termine, l’agrovoltaico è una pratica in cui l’agricoltura sposa la produzione di energia rinnovabile, massimizzando la produttività degli impianti a pannelli solari su terreno agricolo con quella delle pratiche agricole sostenibili.
Come avviene tutto questo?
Attraverso la combinazione di infrastrutture rialzate - solitamente a 5 metri di altezza e distanziate tra loro di circa 12 metri - mono o biassiali al di sotto delle quali il terreno è sfruttato per la produzione agricola, fornendo agli agricoltori così un duplice vantaggio: da un lato il miglioramento dei rendimenti agricoli e dall’altro la generazione di energia pulita.
Non tutti i terreni sono idonei per soluzioni di questo tipo: nonostante infatti l’agrovoltaico possa rappresentare il perfetto connubio tra fotovoltaico e agricoltura, non sempre è possibile sfruttarlo in questa sua duplice funzione. Vediamo di seguito insieme quali sono i terreni che più si prestano all’agrovoltaico e i due principali elementi di cui si deve tener conto per la fattibilità:
- Estensione della superficie: da analizzare caso per caso, ma solitamente non meno di 40 ettari, poiché per realizzare la struttura e mantenere le dovute distanze tra le diverse file di pannelli fotovoltaici, sono necessarie superfici molto estese.
- Profilo altimetrico regolare ed esposizione pianeggiante: nell’agrovoltaico si sfruttano molto i tracker come tipologia di impianto, che funzionano tramite un dispositivo meccanico che massimizza l’efficienza del dispositivo con una rotazione automatica legata all’esposizione solare. Per sfruttare al meglio le potenzialità dei tracker , il profilo altimetrico deve essere abbastanza regolare e il terreno pressoché pianeggiante.
Ma cosa si può coltivare sotto un impianto di pannelli solari su terreno agricolo?
Insalata, frutti rossi, erbe aromatiche, mais, spinaci, peperoncino, pomodoro e uva da tavola sono solo alcuni esempi di colture che è possibile fare sotto i pannelli solari su terreno agricolo. La scelta di un prodotto anziché di un altro e la reale possibilità di effettuare coltivazione al sotto dei pannelli degli impianti fotovoltaici a terra è condizionata principalmente da tre fattori:
- Le condizioni climatiche: l’aumento delle zone d’ombra sul terreno può avere un impatto significativo sulla produttività di un terreno. Un’analisi delle condizioni microclimatiche è un passaggio estremamente fondamentale per la massimizzazione della produzione agricola.
- L’aspetto pratico: una volta decisi i prodotti che è possibile coltivare su quel terreno, un secondo elemento fondamentale da tenere a mente è l’organizzazione e la logistica nel predisporre i pannelli, tenendo conto della manutenzione del terreno e del passaggio di mezzi meccanici.
- La sicurezza: lo sfruttamento del terreno per la produzione agricola al di sotto di un impianto fotovoltaico mette alla luce una delle maggiori perplessità degli agricoltori, il fattore rischio legato alla stabilità dei pannelli e la loro sicurezza in termini di cadute accidentali. Pertanto l’orientamento e il posizionamento dei pannelli fotovoltaici, saranno due scelte fondamentali non solo per la massimizzazione agricola, ma persino per la sicurezza stessa dell’agricoltore e degli addetti alla manutenzione.
Vediamo però come alcuni elementi considerati critici, possano invece risultare i primi a dare un significativo vantaggio: se da un lato l’aspetto ombreggiamento potrebbe suscitare qualche perplessità, dall’altro questo permette una riduzione della domanda di acqua. Secondo alcuni studi infatti la leggera copertura data dai pannelli comporta una richiesta di acqua inferiore e questo apporta un enorme vantaggio sia dal preservare eventuali sprechi che dal ridurre i rischi sulla produzione legati ai cambiamenti climatici.
Inoltre, grazie al progresso della tecnologia e alle nuove invenzioni, in base alle diverse esigenze delle colture, è possibile inserire nella struttura agrovoltaica anche delle speciali reti a protezione - quali ad esempio quelle antigrandine - al fine di tutelare la produzione da cambiamenti climatici che possono apportare danni alla pratica agricola.
E non solo, un altro vantaggio dei pannelli solari su terreno agricolo è quello relativo alla riduzione dell’umidità del terreno: grazie infatti alla sua evaporazione data dalla copertura dell’impianto, la crescita delle colture subisce un netto incremento, risultando così più abbondante.