Durante il processo autorizzativo per l'installazione degli impianti di pannelli fotovoltaici su terreno agricolo, i Piani Paesaggistici regionali offrono una chiave di lettura nell’identificazione delle aree idonee o non idonee. Tra i vincoli paesaggistici possono essere segnalati talvolta anche i cosiddetti coni visuali. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Valorizzazione, conservazione e trasformazione del paesaggio sono i principi cardine contenuti nella maggior parte dei Piani Paesaggistici deliberati dalle regioni.
Si parla spesso di aree di parchi naturali, zone di protezione speciale o di aree naturali protette per identificare quelle zone in cui l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra non è consentito. In alcune regioni però, tra cui Puglia e Umbria, insieme a queste aree sono inseriti anche i coni visuali.
Di che si tratta?
Prima di definire nello specifico cosa sono i coni visuali, è opportuno fare un piccolo passo indietro.Nel settore dell’energia rinnovabile, e in particolare nell’ambito degli impianti fotovoltaici a terra, un’analisi dei PPTR (Piani Paesaggistici Territoriali regionali) è uno step essenziale per la valutazione di fattibilità tecnica di un progetto e l’assenza di vincoli paesaggistici, insieme alla definizione di un’area utile abbastanza rilevante permette di stimare il livello di fattibilità di un progetto. Alcune regioni citano all’interno dei propri PPTR, insieme ai classici parametri paesaggistici di cui si sente parlare spesso (come ad esempio le aree archeologiche), anche i coni visuali.
I coni visuali, laddove esistenti e segnalati, sono aree particolarmente vocate di un comune per essere un punto di osservazione per l’intera prospettiva della città. Queste aree presentano solitamente anche strade con una valenza paesaggistica rinomata, dalle quali è possibile godere di un vasto panorama.
Anche per queste aree è prevista una limitazione per l’installazione di impianti di pannelli fotovoltaici su terreno agricolo o altri terreni.
La provincia di Perugia ad esempio ha pubblicato sul proprio sito internet uno studio di approfondimento per la definizione dei coni visuali da preservare. All’interno della ricerca si legge:
“II cono visuale (insieme ai i panorami da esso inquadrati) è quindi uno di quegli strumenti che hanno contribuito a connotare gli spazi umbri e a rendere sempre più ricca, ma altrettanto universalmente riconoscibile, l’immagine dell’Umbria”.
Anche nel Piano Paesaggistico della Puglia e in particolare nella sezione dedicata alla “Dichiarazione di notevole interesse pubblico – PAE0132” si fa riferimento ai coni visuali.
“Il PPTR individua - nell’area strade paesaggistiche - la strada per Manduria dalle quali è possibile cogliere la diversità, peculiarità e complessità del paesaggio ricompreso nell’area di vincolo ed è possibile percepire panorami e scorci ravvicinati [..] Il centro di Oria spicca sull’intera piana brindisina (...) e costituisce un fulcro visivo significativo ”.
Nell’immagine sottostante si offre uno stralcio della mappatura dei coni visuali attualmente identificati dalla regione Puglia.
L’aspetto vincolistico non si limita solo a definire il perimetro dell’area del cono visuale, ma anche tutte le rispettive zone interne, considerando un raggio chilometrico che parte dai 4 fino ai 10 km.
Si tratta quindi di vere e proprie fasce di rispetto per qualsiasi intervento che non rispetti i valori paesaggistici dell’area. Queste fasce di rispetto traggono origine da alcuni fattori di rischio identificati proprio dal PPTR, tra cui anche l’eccessivo consumo di suolo di queste aree per attività di produzione di energia da fonti rinnovabili (impianti fotovoltaici ed eolici su terreni agricoli o industriali).