Gli impianti agrivoltaici e agrivoltaici avanzati costituiscono una possibile alternativa rispetto al fotovoltaico con pannelli installati a terra. Queste tecnologie, più complesse rispetto al fotovoltaico, hanno aspetti peculiari che è bene conoscere per poter comprendere concretamente le loro specificità e i loro limiti, in modo da poter compiere la scelta giusta tra i diversi tipi di impianti esistenti.

1. Agrivoltaico e agrivoltaico avanzato

Occorre anzitutto definire l’agrivoltaico (o agrifotovoltaico), che consiste in una forma particolare di fotovoltaico. 

Il principio alla base dell’agrivoltaico infatti è il medesimo, ovvero la produzione di energia elettrica catturando l’energia del sole attraverso pannelli fotovoltaici e trasformando tale energia in elettricità. 

La peculiarità dell’agrivoltaico consiste nel posizionamento dell'impianto per la produzione di energia elettrica, installato su pali più alti rispetto a quel che avviene per il fotovoltaico. Inoltre, tali pali vengono distanziati tra loro, per consentire il passaggio delle macchine agricole sul terreno. Questa particolare impostazione consente alla superficie del terreno di restare pienamente permeabile, dunque raggiungibile dal sole e dalla pioggia. In questo modo, il terreno rimane utilizzabile per la coltivazione agricola.

Nel corso degli ultimi anni, a questa forma di agrivoltaico, che possiamo definire “classico”, se ne è affiancato un nuovo tipo, l’agrivoltaico cd. avanzato, o sperimentale.

Per poter affrontare gli aspetti che possono causare delle problematiche nell’ambito dell’agrivoltaico avanzato, è certamente utile inquadrarne correttamente le caratteristiche specifiche e le differenze tra questo e l’agrivoltaico classico. 

I documenti pubblicati dai Ministeri competenti forniscono le definizioni e le illustrazioni necessarie a chiarire i dubbi che possono sorgere rispetto a questi impianti che sfruttano la medesima tecnologia, ma con alcune distinzioni di particolare rilievo, che potrebbero sfuggire a chi non sia un esperto del settore.

Tra i documenti che includono le definizioni di questi due tipi di agrivoltaico, si possono citare le Linee Guida sull'agrivoltaico pubblicate dal Ministero della Transizione Ecologica nel 20221.

Nelle Linee Guida, si definisce “impianto agrivoltaico” (o agrovoltaico, o agro-fotovoltaico, entrambi sinonimi che hanno identico significato) l’impianto fotovoltaico che adotta soluzioni volte a preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione. 

L’impianto agrivoltaico avanzato, invece, presenta anche caratteristiche ulteriori a quella fondamentale di garantire la prosecuzione delle colture agricole. La definizione che si trova nelle Linee Guida ministeriali include infatti due requisiti ulteriori, i seguenti:

• l’adozione di soluzioni integrative innovative, con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche eventualmente consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione; 

• la previsione della contestuale realizzazione di sistemi di monitoraggio che consentano di verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate, il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici;

Il contenuto di questa definizione di agrivoltaico avanzato è stato ripreso anche nei testi normativi successivi alle Linee Guida, come il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) relativo al “regime di sostegno per l’agrivoltaico innovativo” (il cd. DM Agrivoltaico)2. In quest’ultimo decreto, il legislatore ha precisato anche un altro requisito, attinente ai sistemi di monitoraggio per la verifica dell’impatto dell’impianto sulle colture, sul consumo di acqua, sulla produttività agricola sulla continuità dell’attività aziendale. Questi sistemi dovranno rispettare infatti i criteri previsti nelle apposite Linee guida per il monitoraggio della continuità dell’attività agricola emanate da CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e GSE (Gestore dei servizi energetici)3 del 19 maggio 2024.


1Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici, MITE, Giugno 2022.

2Decreto 22 dicembre 2023, n. 436, Regime di sostegno per l'agrivoltaico innovativo, art. 2.

3L’art. 11 c.1 del decreto-legge n. 17/22 (Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali), convertito con modificazioni, dalla legge n. 34/22 prevede l’approvazione delle Linee Guida del CREA e del GSE.

Calcola ora il valore di affitto del terreno

Per ricevere via mail la simulazione del valore di affitto del vostro terreno, è sufficiente compilare il seguente formulario.

2. Le criticità dell’agrivoltaico avanzato

Come abbiamo visto, l’agrivoltaico presenta alcune peculiarità rispetto al fotovoltaico, consistenti in sintesi in una diversa impostazione dell’impianto, che porta a poter svolgere contemporaneamente, nello stesso terreno, sia la produzione agricola che quella di energia elettrica. 

A sua volta, l’agrivoltaico avanzato presenta elementi specifici ulteriori che lo differenziano dall’agrivoltaico che abbiamo definito classico. Sono proprio questi elementi, che fanno dell’agrivoltaico avanzato una tecnologia unica, a presentare al contempo alcune criticità, che occorre conoscere per poter compiere la scelta più adeguata alle proprie esigenze tra le varie forme di fotovoltaico.

Nel seguito, affronteremo le tre principali criticità dell’agrivoltaico avanzato.

a. Complessità della struttura dell'impianto

Gli impianti agrivoltaici sono composti da strutture complesse, che presentano per questa ragione costi molto elevati, se confrontati con quelli relativi al fotovoltaico con pannelli montati a terra. Questo aspetto è facile da comprendere, in quanto un impianto fotovoltaico a terra naturalmente non necessita di pali utilizzati per alzare l’impianto dal terreno.

Oltre alla questione dei costi, la struttura dell’impianto, contraddistinta dalla sopraelevazione dei pannelli, fa sì che l’impianto sia naturalmente più sensibile a possibili eventi climatici avversi, e, soprattutto, agli eventi violenti o estremi, come temporali, tempeste, e, in generale, forti raffiche di vento.

Da questo deriva la necessità di una manutenzione e un monitoraggio dell’impianto e del suo funzionamento più intenso e più delicato, dunque anche più costoso, rispetto a un impianto fotovoltaico. 

Come sopra illustrato, gli impianti agrivoltaici avanzati presentano inoltre strumenti appositamente studiati per la misurazione dei diversi impatti dell’impianto, a partire da quelli sul suolo e sulla produzione agricola. Anche questi elementi si riverberano sulle modalità, sui tempi e sui costi per l’installazione e la manutenzione di questi tipi di impianti. 

b. Impatto sulla potenza realizzabile e necessità di superfici ampie 

La natura duplice dell’impianto agrivoltaico – che come detto consente di combinare produzione elettrica e coltivazione del terreno – determina una produttività minore dal punto di vista dell’energia elettrica, rispetto a quanto avviene con un impianto fotovoltaico installato a terra.

La struttura dell’impianto agrivoltaico, infatti, è diversa proprio per assicurare la corretta prosecuzione dell’attività agricola. 

Oltre ad essere sopraelevati, i pannelli fotovoltaici in questo caso vengono distanziati maggiormente tra loro, per consentire il passaggio dei raggi solari, onde farli giungere alle varie colture presenti e per permettere il passaggio dei macchinari agricoli, o il pascolo del bestiame.

Questa particolarità porta alla ricerca di terreni più ampi, che sono però decisamente meno diffusi rispetto a terreni più piccoli.

Tale aspetto risulta acuito nel caso dell’agrivoltaico avanzato, il quale prevede requisiti tecnici ancor più specifici, come quello della possibile rotazione dei pannelli, di cui occorre tener conto fin dalla progettazione del parco agrivoltaico e che può influire ulteriormente rispetto al distanziamento degli stessi pannelli.

c. Costi e i vantaggi per la proprietà

Quanto sopra si riflette sul fattore economico, poiché naturalmente un terreno più grande comporta costi più elevati per la società che intenda realizzare l’impianto.

A fronte del costo più elevato del terreno, tuttavia, la produzione di energia elettrica rimane sempre meno efficiente rispetto a quella di un impianto fotovoltaico.

Ciò porta a consigliare l’agrivoltaico e la sua versione avanzata per casi particolari, in cui emerga forte l’esigenza di produrre energia elettrica senza abbandonare l’attività agricola, nella consapevolezza dei limiti qui illustrati. Ad esempio, potrebbe essere il caso di grandi terreni agricoli in cui emerga la volontà o la necessità di produrre elettricità per eliminare o ridurre la dipendenza del fondo dall’elettricità che proviene dalla rete elettrica tradizionale.

Affitta il tuo terreno per il fotovoltaico.

Puoi ottenere un canone annuale da 2.000 EUR a 3.500 EUR per ettaro.
Siamo lieti di analizzare il tuo terreno per verificare se e a quali condizioni puoi ottenere un'offerta di affitto dai nostri partner investitori. La tua richiesta è gratuita e senza impegno.