Che cos'è Rete Natura 2000? È davvero un vincolo per l’installazione di impianti fotovoltaici su un terreno agricolo? Scopriamolo insieme.
Cos’è il vincolo Rete Natura 2000
Il sito del Ministero della Transizione Ecologica definisce Rete Natura 2000 come uno strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione e la tutela della biodiversità.
Abbiamo già affrontato nelle guide precedenti , con le aree IBA (International Bird Areas), la tematica della tutela della biodiversità in tutte quelle zone che svolgono un'importante funzione per gli uccelli selvatici e che per tale ragione vengono definite aree naturali protette (se ti sei perso questo articolo, clicca qui).
In realtà, nonostante sia anch’esso un criterio di analisi paesaggistica, la conservazione della biodiversità in Natura 2000 è vista sotto un profilo differente.
Nel sito del Ministero della Transizione Ecologica a riguardo si legge:
“Le aree che compongono la Rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse. (...) La Direttiva riconosce il valore di tutte quelle aree nelle quali la secolare presenza dell'uomo e delle sue attività tradizionali ha permesso il mantenimento di un equilibrio tra attività antropiche e natura”.
Questa definizione sembrerebbe aprire uno spiraglio ad eventuali possibili interventi, quali l’installazione di un impianto fotovoltaico su terreno agricolo o industriale. Sebbene però non siano riserve rigidamente protette, interventi come questo devono essere sottoposti a una valutazione di incidenza.
Prima di approfondire questo aspetto, vediamo quali sono le peculiarità delle aree Rete Natura 2000 e la loro suddivisione.
Da cosa è costituita Natura 2000
Nelle definizione delle aree che fanno parte di Rete Natura 2000 è presente una suddivisione in:
- Aree SIC (siti di interesse comunitario)- Aree ZPS (zone di protezione speciale)- Aree ZSC (zone speciali di conservazione)
Queste aree sono presenti all’interno del nostro territorio nazionale per un 19%.
Le procedure nella definizione delle aree SIC, ZPS e ZCS sono tra loro molto diverse in termini di complessità. Ad esempio, se la definizione delle aree ZPS (Zone di Protezione Speciale) è abbastanza breve, poiché si basa su dati e criteri estremamente scientifici trasmessi dalla Commissione Europea; il processo che porta alla definizione delle aree ZSC (Zone Speciali di Conservazione) si articola in 3 fasi distinte che hanno inizio con l’individuazione da parte di ogni Stato membro dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e che si concludono a seguito dell’adozione delle liste dei SIC con la scelta da parte degli Stati Membri delle Zone Speciali di Conservazione entro un termine massimo di sei anni.
Valutazione di Incidenza
Come abbiamo visto però la definizione di queste aree con lo scopo di tutelare la biodiversità e le specie più a rischio non è estremamente rigida.
La Commissione Europea si confronta continuamente con le esigenze del territorio ed è aperta alla valutazione di alcune tipologie di interventi, purché siano fatti nel rispetto dei principi cardine di Rete Natura 2000.
All’interno del numero 3 di Natura 2000 Italia Informa si legge:
“Si vuole porre l’accento sul confronto tra le esigenze ecologiche della Rete Natura 2000 e le attività produttive che insistono sul territorio; vengono a tal proposito presentate alcuni esempi di Linee Guida, prodotte da diversi soggetti istituzionali, aventi come obiettivo quello della mitigazione delle incidenze in relazione ad alcune tipologie di interventi: dalla messa in opera di impianti fotovoltaici e impianti eolici, alla realizzazione di infrastrutture portuali e costiere (...).”
Interventi di qualsiasi genere all’interno di queste aree - prima di essere approvati - devono essere sottoposti a una Valutazione di Incidenza, uno strumento procedurale preventivo creato ad hoc per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione della Rete Natura 2000 e la sua sinergia con lo sviluppo produttivo del territorio.
Proprio per questo motivo, tra le peculiarità che caratterizzano la Valutazione di Incidenza, emerge la necessità di integrazione tra più competenze e discipline, sia in ambito tecnico che scientifico, il tutto unito a buona conoscenza locale del territorio.
Rete Natura 2000 è tra i vincoli per l'installazione di impianti fotovoltaici?
Nonostante questa prospettiva preluda alla possibilità di valutare un progetto di impianto fotovoltaico a terra (su terreno agricolo o industriale) persino nelle aree perimetrate da Rete Natura 2000, tutte le realtà operanti nel settore dell’energia rinnovabile sono consapevoli delle reali scarse possibilità che un progetto di questo tipo venga approvato in fase di conferenza dei servizi (se non sai di cosa si tratta, ecco qui un approfondimento che potrebbe interessarti).
Ed è proprio a causa della complessità dell’iter autorizzativo, dei costi da sostenere in fase preliminare e della possibilità che persino un progetto presentato in un’area non vincolata, non venga autorizzato, che gli sviluppatori e i fondi scartano già dalle analisi preliminari tutti i terreni siti in aree sottoposte a tutela.
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